venerdì 22 dicembre 2017

Questi fantasmi

L’esposizione era nebulosa, ma veniva presentata da una persona al di sopra di ogni sospetto.
Il professore Giuseppe Balsamo era arrivato negli uffici del commissariato di Sorrento con l’aria di uno scienziato a cui qualcuno aveva appena annunciato che Galileo Galilei era un personaggio di fantasia.
Antonino Gargiulo, sovrintendente anziano, osservava come ipnotizzato il volto austero del docente di fisica tecnica che si stava sfogando con lui:”Capite, brigadiè, qui non si tratta di un qualsiasi ciarlatano, qui si parla di spostamenti spazio temporali, di paradossi chimico-fisici… di levitazione.” Antonino annuiva con la testa, e mentalmente malediceva il suo capo, il commissario Salvatore Sorrentino, che tardava a presentarsi in ufficio.
“Professò, io posso solo pregarvi di avere un secondo ancora di pazienza… il fatto del lievito lo potrei chiedere a mia moglie, per tutto il resto… adesso arriva il commissario; spiegatevi con lui che è meglio.”
Il movimento accelerato della coda del vice brigadiere Amalia, unità cinofila in servizio al commissariato di Sorrento, annunciò al collega bipede che la sua tortura era alla fine; infatti, un secondo dopo, il viso disteso del commissario comparve sulla soglia e ad Antonino Gargiulo, vistosamente in affanno, venne voglia di buttargli le braccia al collo: ”Dottò buongiorno! Meno male che siete arrivato! C’è il professore qui che vuole sporgere denuncia…” Salvatore strinse la mano al fisico, poi si rivolse a Gargiulo : ”Tonì ti vedo strano, hai già fatto colazione!?” La bull-mastiff,  udendo quei vocaboli magici, emise un lieve guaito e accelerò all’inverosimile il ritmo dello scodinzolio, Gargiulo se ne accorse e cercò di calmarla facendole, senza farsi notare dal superiore, con entrambe le mani cenno di aspettare; Salvatore, che con la coda dell’occhio aveva seguito tutta la cerimonia, fece finta di niente  e, rivolto a Gargiulo, ordinò :”Fai così! Vedi se malauguratamente il cane dovesse avere fame… semmai lo porti con te … ah! Quando ritorni gradiremmo un caffè pure noi!” Inutile dire che le ultime parole di Sorrentino andarono a vuoto perché la famelica pattuglia a sei zampe era già sparita in direzione del bar di Giggino.
“Benissimo, adesso a occhi chiusi uniamo la catena, i mignoli devono toccare quelli dei nostri vicini e mi raccomando, mani ben appoggiate sul tavolo.” Carlotta eseguì minuziosamente gli ordini del medium e da un punto indistinto del salone si iniziarono a sentire lunghi sospiri che pian piano divennero dei lamenti.
L’agente in borghese mise in allarme tutti i sensi, ma l’architettura a volta dello stanzone non permetteva di capire la provenienza esatta dei rumori, d’un tratto la poliziotta ebbe la sensazione che il tavolo su cui poggiava le mani iniziasse lentamente a sollevarsi e le luci si spensero, un soffio di aria gelida e fetida di zolfo fece rabbrividire gli astanti e la giovane sentì che il suo vicino di catena, un attempato e distinto signore, pregava tremando. La voce del medium tuonò: ”Non rompete la catena … chi sei anima!?”
“Carlò e poi che è successo?” Gargiulo fremeva e De cataldis, controllando l’altezza della sua fondina, fece una smorfia di scetticismo; la bullmastiff era incollata ad una gamba di Sorrentino e muoveva il testone cercando di seguire il dialogo, il commissario fece cenno all’infiltrata di proseguire il racconto:” Niente! Una signora si è talmente spaventata che ha rotto la catena ed è scappata via, il medium è svenuto e ci ha messo dieci minuti buoni a riprendersi.” I poliziotti si guardarono tra loro e il commissario chiese alla giovane:” Tu che ne pensi?”
L’agente allargò le braccia :” I trucchi sono ben eseguiti, bisognerebbe perquisire la casa per capire nel dettaglio come fanno…”Gargiulo sospirò.” È una truffa, un reato minore, a seguito della denuncia c’è l’avviso di garanzia e la richiesta al magistrato; in caso di autorizzazione a procedere avrebbero tutto il tempo per far sparire le prove!” Sorrentino e De cataldis si guardarono negli occhi, mentre Antonino Gargiulo accarezzava con calma la sua unità cinofila preferita. Il commissario attaccò:” Il professore Balsamo ha due appartamenti attigui a quello del medium e li vorrebbe locare, ma per quanto abbia cercato di essere accomodante con le varie agenzie immobiliari, da quando è iniziata questa storia, nessuno ha più voluto visitarli. Il poverino, oltre al danno economico, è al limite dell’esaurimento nervoso. ” Gargiulo, senza interrompere la serie di coccole a cui la bullmastiff reagiva con una specie di fusa, intervenne:” Eppure oggi non dovrebbero esistere fessi così fessi! Ma come si fa a credere a queste stupidità!? Io sarei addirittura entusiasta di farmi quattro risate paranormali.” Salvatore pensieroso lo fissò un secondo, poi sorrise:” Tonì , mi hai dato un ottima idea.”
Gli operai in tuta blu pregarono tutti i residenti di sgombrare gli appartamenti, c’era una fuga di metano e bisognava intervenire in sicurezza. Il professore Balsamo stringeva con forza la mano di sua figlia ed era visibilmente preoccupato, nell’aria si sentiva un forte odore di gas; il suo vicino, il medium, lo osservava a distanza, gli occhiali scuri e il vestito nero rendevano volutamente lugubre il suo aspetto.
Due ore dopo gli addetti terminarono la riparazione e tutti poterono rientrare in casa. Quindi il palazzo tornò alla sua apparente calma.
Quando il medium incontrò sulle scale il nuovo inquilino del professor Balsamo aveva un sorrisetto isterico stampato in faccia:” Buon giorno” lo salutò, quindi scrutò un attimo il viso serio di Gargiulo e riattaccò: “ Non so se il regolamento condominiale permette di tenere un cane… speriamo che non faccia rumore.” Antonino restò serio, anzi i tratti del viso gli si irrigidirono, quindi, mentre Amalia puntando l’uomo emise un sordo brontolio, lui fissò negli occhiali neri il suo interlocutore e rispose:”Madonna del Carmine, sembrate uno iettatore, l’amministratore mi aveva avvisato… scusate vado di fretta.” E sparì veloce lasciando l’altro, che evidentemente voleva attaccare bottone, con la lingua a metà.
“Mi raccomando non rompete la catena, qualsiasi cosa succeda tenete i mignoli uniti…” Il medium aveva appena terminato di parlare che una serie di guaiti strazianti ruppero il silenzio; i convenuti si guardarono tra loro, nella penombra il profilo del loro ospite sembrava una statua, e ancora guaiti e abbai, la vicebrigadiera dall’appartamento vicino si era scatenata. Il medium esplose, scattò in piedi e andò alla porta , l’aprì di scatto per bussare al suo vicino, ma casualmente si trovò di fronte Antonino Gargiulo e il maresciallo dell’arma Cataldo lo Russo  grande amico di Sorrentino i quali, entrambi in divisa, fingevano di rientrare. Il medium si bloccò e per un attimo aprì la bocca come se volesse parlare ma la lingua rimase ferma e la bocca semiaperta. Fu il maresciallo a salutarlo in maniera gioviale:” Buongiorno! “ Esclamò lo Russo:” Ma voi tenete una faccia conosciuta, dite c’è qualche problema?” E Antonino Gargiulo di rinforzo:” Avete sentito che bella voce che tiene la piccirella mia?... ma forse vi ha infastidito?... Quella quando mi sente arrivare fa sempre così… Voi che stavate facendo?”
De cataldis diede ancora una controllatina alla beretta, poi chiese:” E lui che ha detto?” Tonino e Cataldo si guardarono divertiti . Il maresciallo rispose:” Nulla di che, si è scusato ed è rientrato, inutile dire che la vostra unità cinofila ha continuato a guaire per un bel po’, noi dal microfono abusivo, che tra l’altro può costarci la carriera, abbiamo sentito che la seduta è saltata e credo che se il cane non si calmerà il nostro amico ha finito di evocare spiriti.”  Sorrentino appoggiato ad uno stipite della porta del suo ufficio sorrideva mentre la sua cagnetta preferita, quarantacinque chili di muscoli e ugola, incollata ad una sua gamba muoveva la coda ansiosa di entrare in azione.

Nessun commento:

Posta un commento