sabato 28 dicembre 2013

Tre Babbi Natale e una piccola renna.


Quando il sovrintendente capo Antonino Gargiulo scoprì il suo superiore, nonché vicecommissario Vitaliano De cataldis, che cercava di mettere in testa alla loro U.C.  una specie di cuffietta sormontata da due graziose corna da renna, tenuta in sito mediante una fascia elastica, il sangue gli ribollì nelle vene e intervenne in maniera poco rispettosa :”Dottò, questa è un unità operativa addestrata contro il crimine, voi forse avete bisogno di un cane da slitta; e che diamine, un poco di rispetto…” Il vice commissario lo guardò sorridendo:” Gargiù, ma che hai capito!? Noi stasera saremo operativi, il parroco di Sorrento ha organizzato una serata di beneficenza, io farò Babbo Natale ma mi serviva qualcuno che mi facesse da renna,  se sei geloso posso applicare a te la cuffietta, ma poi devi metterti a quattro zampe… Tonì tu non hai più l’età per queste prestazioni, vuoi che lo chieda a Sorrentino!? Quello ha pure litigato con la fidanzata, sarà entusiasta di uscire con le corna in testa… capisci a me!” Salvatore entrò in ufficio giusto in tempo per cogliere le ultime parole di Vitaliano:” Ueh! Embè! E cosa sono queste allusioni? Mò vediamo se qualcuno si fa il Natale in punizione!” Gargiulo ancora rosso in volto cercò di parare basso:”No dottò! Quella Amalia deve partecipare ad una recita natalizia e il vicecommissario qui ha detto che era un peccato che la vostra fidanzata non ci fosse per vedere la nostra unità cinofila travestita da renna, con le corna ed il resto.” Salvatore sorrise :” Ah! Questo stavate dicendo!? Si ma io ho sentito che parlavate anche di me… io cosa c’entro!?” Vitaliano guardava verso terra alla ricerca di una spiegazione plausibile. Tonino intervenne ancora:” Dottò! In qualità di nostro superiore diretto voi ci dovreste autorizzare all’utilizzo improprio della suddetta U.C…. che fate, ci date il permesso!?” “ Tonì, secondo me tu ti dovresti aprire una pizzeria, come la rigiri tu la pizza…inoltre vedo che l’animale è stato già bardato, anche se … le corna mi sembrano un tantino esagerate. Comunque cercate di evitare che come al solito si lanci sul vassoio delle zeppole, l’ultima volta ci ho messo due giorni a ripulirla da tutto il miele che si era sbafata… diarrea a parte.” Vitaliano riprese a respirare:”Agli ordini signor commissario, saremo attentissimi.” “Vitalià!... Ma tu mi stessi pigliando per il culo?...” “ Salvatò! Ma che vai pensando, non mi permetterei mai, anche il fatto delle corna era solo metaforico… insomma ho fatto una battuta poco felice.” Gargiulo intanto accarezzava con affetto la sua creatura , come la chiamava lui mentre la bullmastiff, per niente contrariata dal copricapo finnico, sembrava proprio una renna in miniatura.
Tutto era filato liscio e la serata di beneficenza si sarebbe conclusa di lì a poco con una lotteria, gli spettatori avevano applaudito entusiasti alle perfomances di Amalia che orgogliosa adesso si lasciava coccolare dai tanti bimbi presenti. L’unica nota un tantino stonata era dovuta al fatto che Babbo Natale avesse una calibro nove infilata dietro la schiena, sotto al cinturone nero dove, secondo Vitaliano, nessuno l’avrebbe notata. Anche Andrea Liccardi, la bella finanziera addestratrice di U.C., approfittando dell’invito segreto ricevuto dal vicecommissario De cataldis  si era divertita un mondo,  cogliendo al volo l’occasione per riagganciare il suo commissario preferito; Sorrentino da parte sua non vedeva l’ora di essere riagganciato, e così…
La serata a quel punto prevedeva l’estrazione a sorte dei ricchi premi in merci varie che i commercianti di Sorrento avevano generosamente donato al parroco; quest’ultimo, coadiuvato da due bambini bendati, stava sul palco dove era stata montata una gigantesca urna girevole dalla quale sarebbero stati estratti i biglietti vincenti. Poco distante da loro, in una scatola di cartone senza coperchio, erano riposti, ben esposti al pubblico,  i ricavi della lotteria; quasi ventimila euro tutti in biglietti da dieci e cinque che, ammucchiati alla rifusa, parevano una montagna di soldi.
Mentre tutti erano concentrati sull’estrazione dei numeri, due allegri e poco informati babbi natale armi in pugno fecero irruzione sulla scena, uno dei due  puntò una pistola verso il parroco, mentre l’altro, arraffata la scatola con i denari, si lanciò giù dal palco e mischiandosi alla folla  cercò di guadagnare l’uscita. Nessuno sembrò spaventato da quella che pareva un’aggiunta allo spettacolo, tanto meno il vice commissario De cataldis il cui prurito alle mani era ben noto; egli accettò la situazione come un regalo di Natale del tutto personale e, ancora bardato di baffi e barba, impugnò la beretta e fischiò forte richiamando l’attenzione del vice brigadiere nonché renna Amalia che in un secondo gli fu accanto. La folla si bloccò e per un attimo nella sala piombò il silenzio totale. Anche il ladro che era rimasto sul palco scappò via come un fulmine, ma nella fretta sbagliò direzione. Il povero papà natale mariuolo finì dritto in braccio ad Antonino Gargiulo che, senza neanche badare al fatto che l’uomo fosse armato, lo spedì a nanna con un solo cazzotto ben assestato, centrandolo in piena fronte:” Tanti auguri anche a te, bastardone! E devo dirti che come babbo natale sei una vera munnezza. “ Tonino, anche in virtù del continuo allenamento con Amalia,  era in una forma fisica magnifica e come al solito aveva la battuta pronta; egli, messa al sicuro la pistola del ladro, prese le manette dalla borsa di De cataldis e trascinò il tramortito lestofante vicino ad una ringhiera incatenandolo alle sbarre, poi con lo sguardo cercò tra la folla i suoi colleghi. Mentre alcuni strilli qua e là indicavano che le persone iniziavano a capire la pericolosità della situazione, il babbo natale vicecommissario Vitaliano De cataldis si era lanciato all’inseguimento del babbo natale ladro, coadiuvato dall’unità cinofila-renna-bullmastiff Amalia. Molte persone credettero di assistere ad una pantomima ben organizzata e in qualche maniera restarono calme, ma la scia di coloro i quali venivano spintonati in modo reale dal fuggiasco era una specie di corridoio isterico dentro al quale Vitaliano ed Amalia si lanciarono a loro volta, e qualche povero spettatore venne ulteriormente ammaccato. La fuga terminò subito fuori dal teatro tenda, il furfante riuscì a fare un’altra cinquantina di metri, poi i canini aguzzi della renna in miniatura gli artigliarono un polpaccio, a quel punto il lestofante si girò per reagire  ma la bullmastiff  gli saltò addosso e in trenta secondi lo atterrò con i suoi quaranta chili di muscoli; pezzi di lana rossa e di barba bianca volarono un po’ in giro tra le urla e le bestemmie di un papà natale poco ortodosso e molto ammaccato. L’arrivo del vice commissario De cataldis, il quale nel frattempo aveva perso la parrucca e i baffi finti, fu salutato dal ladro come una liberazione, il povero babbo natale catturato dalla microrenna chiedeva piagnucolando aiuto al suo collega poliziotto il quale però sembrava prendersela comoda, Vitaliano volutamente lasciò un po’ di soddisfazione alla sua collega quadrupede, che dopo mesi di addestramento finalmente aveva modo di mettere a frutto quanto aveva imparato. Quando De cataldis vide che il ladro aveva smesso di agitarsi, con molta dolcezza chiamò la bullmastiff e le disse una parolina con il giusto tono: la cagna immediatamente lasciò la presa e andò a sedersi accanto al vice commissario. Con calma Vitaliano si tolse la cintura e la usò per legare il povero babbo natale ladro il quale, nel frattempo, gli aveva gettato le braccia al collo in segno di gratitudine per averlo liberato dalla renna furiosa. Il commissario Sorrentino arrivò a colluttazione finita, egli strinse calorosamente la mano al suo vice e premiò con una zeppola grondante miele la piccola renna, Amalia fece sparire il dolcetto senza neanche muovere il testone che sormontato da uno strano paio di corna, ormai completamente storte, la rendevano ancora più simpatica. Due ragazze avevano raccolto la scatola con il denaro e adesso la porgevano a De cataldis mentre un piccolo esercito di fans aveva circondato il gruppo dei poliziotti continuando ad applaudire.

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