giovedì 1 agosto 2013

Cast away


Oggi saranno più di due anni che l’ho spedita, ed eccola lì ,la maledetta, con quel pezzo di collo che esce dai flutti, è inequivocabilmente lei. Stamani, come ogni giorno, mi sono recato alla spiaggia per vedere se c’erano novità: una nave di passaggio, un aereo che sorvola questa prigione, insomma qualcosa…
Nulla di tutto questo, solo la mia bottiglia, l’ultima che avevo, la mia unica speranza di contatto con il resto dell’umanità è tornata al mittente. Sarà colpa delle correnti!? Forse è il mio destino che è segnato…
Mi sono rimasti solo i ricordi e questo stupido cane che si ostina a volermi fare compagnia.
“Perché non te ne vai? Quest’isola è così grande… no aspetta, scherzavo!”
L’animale mi osserva come se non mi avesse mai visto, forse dovrei chiedergli scusa; seeh!... aspetta e spera. D’un tratto si mette a correre lungo la battigia “ Ma che sei impazzito?” esclamo.
Mi fermo un attimo a considerare la mia affermazione, certo neanche parlare con un cane è tanto normale, e perché, spedire messaggi nelle bottiglie lo è? Mannaggia ,qui è tutto così confuso, la bestiola comunque continua a correre, poi si tuffa in direzione della bottiglia, trenta secondi di nuoto affannoso ed eccola ritornare scodinzolante con in bocca il galleggiante postale. “ Stupido animale, le cose me le devi riportare quando io te le lancio! “ Tempo perso, aria fritta, questo qudrupede è ostinato come una capra… che meraviglia il latte di capra, poi allontano da me la visione del mio unico compagno di sventura, infilzato da uno spiedo che gira sulla brace e guardo meglio la bottiglia… brivido di felicità, è solo il colore che la rendeva simile alla mia, è di un’altra marca…  dentro c’è un messaggio, qualcuno mi ha risposto.
Resto per un attimo fermo a pensare, no! Non devo romperla mi servirà ancora, tiro via con delicatezza il tappo di sughero accuratamente sigillato con la cera, il foglietto mi brucia tra le mani, lo leggo avidamente: ” Aiuto! Mi trovo su un’isola deserta e non ho nemmeno un cane a farmi compagnia… vi prego, fate qualcosa.”

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