L’ordine da parte di Dio di andare a Ninive per profetarne la
distruzione sembrò a Giona una condanna
a morte . Il mistico ebreo conosceva perfettamente il tenore di vita dissoluto
che gli assiri perpetravano così ,onde evitare di essere lapidato, il sant’uomo ebbe un’ idea; la fuga. Essa
però si rivelò disastrosa. La punizione divina lo attendeva al varco, il
profeta fu gettato in mare e un grande pesce lo divorò. Allora Giona si pentì,
chiese perdono a Dio e il mostro lo
rigurgitò su una spiaggia, affinché egli potesse esaudire la volontà di Geova.
Questo, con molta probabilità, è il primo racconto ufficiale che riporta una
tale fantastica esperienza. La balena è un
enorme mammifero che può inghiottire di tutto, in realtà il mite cetaceo mangia
solo il plancton, microorganismi di cui
l’acqua di mare è ricca. Per la fantasia
umana : la sua mole e le leggende marinaresche, collimano nel rendere
plausibile, come esperienza riservata a pochi sventurati, la vita nel ventre di una balena. Per la
verità anche nella letteratura moderna lo scontro e la necessità di vincere
contro un essere così imponente hanno costretto l’uomo , in questo caso il
capitano Achab, a mettere in pericolo la
vita sua e di tutto il suo equipaggio. Il racconto Moby Dick è meraviglioso per
il tipo di avventure che propone e lo è ancora di più se si intraprende lo
studio degli argomenti filosofici che in esso sono nascosti: l’uomo, il suo bisogno
di prevalere sui mostri che egli stesso ha
scatenato , l’ossessione che infine lo porterà ad autodistruggersi. L’impegno filosofico letterario può essere facilmente stemperato analizzando
le vicissitudini di un altro personaggio , forse il più simpatico tra quelli che hanno affrontato il cambiamento
che la balena rappresenta. Un soggetto molto più domestico che mostrò, con
notevole anticipo su quello che saremmo diventati, il modo italiano di vedere le
cose: il grande pesce, la balena o forse un pescecane, inghiottì anche lui. Noi
tutti ancora oggi gli siamo solidali, egli nel suo piccolo ci rappresenta sempre,
perché ditemi e… siate onesti! Chi di noi, almeno una volta nella vita, non si è comportato da Pinocchio?
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