Tra un po’ arriverà l’alba, ieri i vecchi del villaggio si
sono riuniti e hanno deciso: devo lasciare questo posto prima che nasca il giorno;
il mio sacrificio per la mia gente.
Tra un po’ arriverà colei che sveglia il sole, sulla collina tutto è pronto per la cerimonia.
Tra un po’ prenderò le mie cose, saluterò la mia vecchia madre e andrò via; era scritto che sarebbe andata così.
Lo stregone, alla mia nascita, fece un segno con il suo coltello magico sul tronco dell’albero dei saggi:
- Quando Kuanza sarà alto così il suo destino si compirà.-
Cerco, approfittando della luce fioca che entra nella mia capanna, le cose che porterò con me.
Mi distraggo un momento e la mia mente va agli amici che forse non rivedrò mai più.
Nel silenzio i singhiozzi di mia madre sono come pugnalate nel mio cuore Masai; bisogna andare.
Mentre attraverso il villaggio, che è ancora addormentato, stringo tra le mani la mia lancia ed il mio coltello; sono gli unici strumenti che ho a disposizione per sopravvivere lontano dalla mia tribù.
Ecco… sono ad un passo dalla giungla, qui termina il mio territorio e inizia l’ignoto.
Un fruscio alle mie spalle mi mette in allarme… resto in guardia , un brontolio sordo poi un ruggito che si trasforma dolcemente in un più rassicurante miagolio … è la cara Simba Wa Kike, la leonessa che da cucciola venne cacciata dal suo branco; io la trovai moribonda e la salvai sfamandola.
Teneramente, mi si struscia addosso come a volermi consolare e sembra sussurrarmi:
- Non temere Kuanza, il tuo sacrificio non sarà vano, adesso siamo in due, io caccerò con te e sarà più facile sopravvivere.-
- Sicuro!... Il mio sacrificio non sarà vano!-
Il mio cuore continua a ripeterlo mentre le lacrime iniziano a solcarmi le guance:
- Sono Kuanza, un guerriero Masai!-
Il mio grido di guerra lacera il silenzio della giungla.
Un lampo e le mie lacrime diventano torrenti; il mio sacrificio non è stato inutile… finalmente piove.
Tra un po’ arriverà colei che sveglia il sole, sulla collina tutto è pronto per la cerimonia.
Tra un po’ prenderò le mie cose, saluterò la mia vecchia madre e andrò via; era scritto che sarebbe andata così.
Lo stregone, alla mia nascita, fece un segno con il suo coltello magico sul tronco dell’albero dei saggi:
- Quando Kuanza sarà alto così il suo destino si compirà.-
Cerco, approfittando della luce fioca che entra nella mia capanna, le cose che porterò con me.
Mi distraggo un momento e la mia mente va agli amici che forse non rivedrò mai più.
Nel silenzio i singhiozzi di mia madre sono come pugnalate nel mio cuore Masai; bisogna andare.
Mentre attraverso il villaggio, che è ancora addormentato, stringo tra le mani la mia lancia ed il mio coltello; sono gli unici strumenti che ho a disposizione per sopravvivere lontano dalla mia tribù.
Ecco… sono ad un passo dalla giungla, qui termina il mio territorio e inizia l’ignoto.
Un fruscio alle mie spalle mi mette in allarme… resto in guardia , un brontolio sordo poi un ruggito che si trasforma dolcemente in un più rassicurante miagolio … è la cara Simba Wa Kike, la leonessa che da cucciola venne cacciata dal suo branco; io la trovai moribonda e la salvai sfamandola.
Teneramente, mi si struscia addosso come a volermi consolare e sembra sussurrarmi:
- Non temere Kuanza, il tuo sacrificio non sarà vano, adesso siamo in due, io caccerò con te e sarà più facile sopravvivere.-
- Sicuro!... Il mio sacrificio non sarà vano!-
Il mio cuore continua a ripeterlo mentre le lacrime iniziano a solcarmi le guance:
- Sono Kuanza, un guerriero Masai!-
Il mio grido di guerra lacera il silenzio della giungla.
Un lampo e le mie lacrime diventano torrenti; il mio sacrificio non è stato inutile… finalmente piove.
Nessun commento:
Posta un commento