lunedì 16 marzo 2015

L'infedele due punto zero


Non c’era niente da fare, il vice brigadiere Amalia non ammetteva nessun tipo di preconcetto, se uno le piaceva era suo amico e se non lo era lo sarebbe diventato. Alì era un piccolo marocchino che arrivava ogni tanto in commissariato per vendere qualcosa: accendini , calzini, o le ultime cineserie inutili con le quali riempiva la sua borsa. Gargiulo ogni volta che lo incocciava vicino al cancello lo affrontava allo stesso modo:” Ma tu si n’incoscient! Afforza afforza te vuò fa arrestà… per lo men o permess’ e’ soggiorno o’ tien’? “ Alì come sempre rispondeva in arabo:” Salam aleikum!” “ Si! Si!... fa l’arabo tu!”
“Veramente tra i due sembri più arabo tu…” Il vice commissario De cataldis comparve all’improvviso alle spalle di Gargiulo e, come al solito, non perse l’occasione per sfottere il bravo sovrintendente: “Vieni qui Alì, fammi vedere cosa mi occorre oggi…”In realtà c’era una specie di turno di acquisti che veniva effettuato in commissariato; tra di loro, tacitamente, i poliziotti si erano impegnati a sostenere il piccolo bazar di cui il ragazzino andava fiero.
Il vice brigadiere, unità cinofila, Amalia non potendo materialmente partecipare al mercatino si accucciava ai piedi del magrebino, il quale, mentre da bravo arabo portava avanti le trattative, riempiva la bullmastiff di coccole, parlandole in una lingua che era nota solo a loro due. Il sovrintendente Gargiulo, dal canto suo, non comprava mai nulla e diceva:”So tutte schifezze inutili…” quindi si allontanava scuotendo la testa, per riapparire puntualmente alla fine delle contrattazioni, portando sempre qualcosa di buono in dono ad Alì.
:” Guarda! … guarda bell’o zio che ti ho portato! La vedi questa, lo vedi questo numero che sta dietro, questa è la maglia di un santo nostro… si chiama Maradona! Eh già… tu sì musulmano, che ne puoi sapere dei santi cattolici!” Alì lo guardò con gli occhi sfavillanti:” Questa è la maglia del Napoli, la mia squadra del cuore, è il santo che dici tu si chiamava Diego Armando… ma è morto!? Quello era meglio di San Gennaro!”
A Gargiulo gli si strinse un attimo il cuore, poi si riprese e chiamò a voce alta la sua assistente quadrupede: ”Vice brigadiere Amalia! A rapporto dal commissario; andiamo in missione!”L’U.C. scattò in piedì, si scrollò il pelo e si avviò in direzione degli uffici:” Guagliò mi raccomando!... fai il bravo.”Alì lo guardò sorridendo:”Ciao zio!... Aspetta, ho anch’io un regalo per te; questa l’ho scambiata con un pacchetto da dieci accendini, è una pendrive, ma io non ho il computer e allora…!”  Il poliziotto guardò negli occhi il piccolo mercante, sentì dentro una specie di magone che saliva, afferrò la chiavetta che Alì gli porgeva e la spinse in tasca poi, prima che la commozione diventasse evidente grugnì:” Grazie! “E partì in coda alla sua amica .
” Tonì ma sei sicuro?” Chiese Il commissario Sorrentino, scendendo rapido da una delle macchine, mentre il suo vice, Vitaliano De cataldis, arma in pugno, lo seguiva precedendo Peppino Mastro e altri due agenti, anche loro armati. Gargiulo senza dare nessun segno di affanno rispose dubbioso:” Dottò… mi auguro di si! Cioè il posto è sicuramente questo.”Davanti al gruppo la bullmastiff apriva la strada e sembrava un felino pronto a ghermire la preda; Amalia si muoveva come  la sua madre adottiva, un gatto certosino di nome Miss, le aveva insegnato e guardarla in azione metteva i brividi. Il porticato pareva deserto e il sovrintendente Gargiulo si fermò alla ricerca di un indizio, qualcosa che potesse aiutare la ricerca che la squadra stava effettuando:” Ah! Ecco qua… quella è la maglietta del Napoli” E De cataldis:” Si! Mò ci serve solo un pallone… e ci facciamo una partitella! Tonì ti pare questo il momento…” Sorrentino capì al volo:” Amalia!... Vieni qui! “ La cagna ubbidì all’istante, Gargiulo tirò via l’indumento dal filo al quale era appeso:” Speriamo sia rimasto l’odore! Cerca bella mia, cerca!” Così dicendo piazzò la maglia sotto il naso dell’U.C.
La vicebrigadiera annusò con insistenza il panno, poi con decisione guidò la squadra dietro all’edificio fatiscente, lì puntò qualcosa che era per terra, raspò due volte il terreno e si acquattò uggiolando. Il commissario Sorrentino individuò immediatamente, sotto la polvere, la maniglia in ferro di una botola, De cataldis  gli fu subito accanto e insieme tirarono su il coperchio arrugginito. Gargiulo accese la torcia elettrica che aveva con sè e iniziò a chiamare:” Alì!... Alì sei lì dentro!? Sono Antonino, vieni fuori bell’o zio!” La voce del ragazzino sembrò provenire dall’oltre tomba:” Siamo qui… che Allah ti benedica… bell’o zio ! “ Due minuti dopo la famiglia del piccolo mercante era schierata al completo davanti al gruppo di poliziotti.
“Ci sono tutti” esclamò felice Gargiulo rimettendosi in tasca la scheda che l’ufficio immigrazione gli aveva fornito:” E meno male che il permesso di soggiorno lo tieni… bell’o zio!  Quando Claudia, la nostra centralinista nonché tecnico informatico, ha visto quello che c’era sulla pennetta che mi hai regalato, mi chiamato e abbiamo capito che eravate in grave pericolo.” La mamma di Alì si fece avanti:” Ieri è arrivato uno… io ero sola in casa, lui  aveva un coltello enorme e me lo ha puntato alla gola, mi ha detto che se Alì non avesse consegnato subito la pen drive, ci avrebbero fatti sparire... Così ci siamo nascosti.” Il commissario Sorrentino impiegò un minuto a coordinare la squadra:” Peppì prendi le chiavi delle macchine, portale fuori zona e torna subito, Tonì tu resta nella botola con i signori. Vitaliano, assieme a due uomini starà pronto in casa; io e Amalia aspettiamo che torni Mastro, poi ci appostiamo qui fuori… vediamo se hanno il fegato di rifarsi vivi.
Dopo quasi due ore di attesa, ormai si era fatto scuro, il meno fortunato dei trafficanti di uomini restò pietrificato dal terrore davanti alla porta dei signori Hamin; l’animale che gli si avventò alle spalle non aveva nulla di terrestre e, al buio, le urla di dolore  si calmarono solo quando Vitaliano aprì la porta e lo tirò dentro ammanettandolo. Gli altri tre suoi amici provarono a scappare, ma…” Gli uomini del commissariato di Sorrento, brillantemente coordinati dal Giovane Commissario Salvatore Sorrentino ecc .ecc.”… “ Tonì ma come eccetera eccetera, tu, mo’ che devi leggere il meglio dell’articolo, approssimi così!?”
Vitaliano era molto contrariato:” Dottò scusate, ma l’intervento di Amalia l’ho letto tutto e con precisione… è lei la star del nostro commissariato! Noi… facciamo solo il nostro dovere! “

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