domenica 8 marzo 2015

Il posto degli amici


Amo gli animali, e ho sempre avuto con me un cane. Ricordo la prima trovatella che mia madre mi lasciò portare a casa e accudire, la chiamammo Fuffi . Fuffi da brava randagia mal tollerava il bagno settimanale a cui mia madre la sottoponeva, e appena libera scappava per strada tornando dopo un paio di giorni, sempre più sporca e puzzolente che mai. Per tutti gli anni trascorsi avrei un elenco lunghissimo di amici da ricordare e chiaramente tante disavventure da dimenticare. La più triste di tutte riguarda Cico, un cocker spaniel che restò con noi per quasi dieci anni; un giorno venne investito da un camion e morì, quello stesso giorno mia sorella all’oscuro della disgrazia tornò da scuola felicissima, con un magnifico premio vinto alla lotteria di pasqua: un gigantesco cane di pezza, che venne rapidamente fatto sparire. Un altro ricordo indelebile è collegato alle zie, le sorelle di mio padre: il loro gatto di casa è stato il mio compagno di giochi di tutte le domeniche trascorse a pranzo da loro. Anche per le zie non era importante che si trattasse di un gattino randagio, secondo loro però doveva essere esclusivamente di colore nero; uno dei giochi che mi divertiva di più era entrare al buio in una stanza e venire assalito da quella piccola furia invisibile. E poi pesci, uccelli, criceti, scoiattoli tartarughe e perfino un cavallo da me svezzato, che per tutta la vita rimase convinto che io fossi sua madre.
Certe volte ci penso, affezionarsi ad un animale è qualcosa di impegnativo e prevede sempre il momento triste in cui bisognerà lasciarsi; credo però che anche per loro, dopo, ci sia un posto particolare e che quando toccherà a me partire, li troverò tutti lì ad aspettarmi… allora sarò certo di essere arrivato nel mio paradiso.

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