sabato 8 dicembre 2012

Occhi di ghiaccio


Scegliere tra due figli quale debba salvarsi a scapito dell’altro è l’incubo di tutte le madri, eppure in quel caso la scelta era ineludibile. Ancora un tentativo prima di arrendersi, un ultima possibilità per lei di portare al sicuro entrambi i suoi piccoli.  Ormai le forze scemavano, l’alternativa era restare tutti assieme; morire.
La natura è spietata in questo senso, e una buona madre sa che il sacrificio di un individuo spesso rappresenta una possibilità in più per il resto del gruppo.
Prima di prendere la decisione definitiva la mamma guardò ancora una volta i suoi piccoli negli occhi e ancora una volta restò ferma , incapace di fare quello che andava fatto.
In quegli attimi terribili la sua vita le passò nella mente come un film visto al contrario, rivide lei piccola nel ghiaccio mentre sua madre si allontanava per cercare da mangiare, e rivide la tana calda e accogliente dove lei con i suoi fratelli giocava imparando a cacciare. Le immagini antiche rapidamente svanirono e la realtà tragica del momento che stava vivendo si riaffacciò come una frustata gelida.
Forse lei non era una buona madre e forse la caccia non è tutto nella vita.
Il rischio era enorme ma bisognava  tentare, rapidamente  la lupa scavò , prese per il collo il maschietto, sicuramente il più robusto dei due, quello che qualsiasi  buona madre avrebbe tratto in salvo, e lo adagiò nella buca, poi lo ricoprì con la neve ; prima di partire con la cucciola  tra le mascelle urinò tutt’intorno per essere certa di ritrovare il luogo.
 La primavera è arrivata prima quest’anno, occhi di ghiaccio è uscita  per cacciare, nella tana i suoi due cuccioli giocano preparandosi alla vita ;  nella loro mente resteranno per le generazioni future comportamenti atavici , ma anche una informazione nuova:  l’amore di una madre può prevalere sull’istinto di sopravvivenza.
 

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