Il vice commissario
Vitaliano de Cataldis era perplesso di fronte a tanta stupidità, certo
il cane era stato molto bene addestrato, ma lui aveva scoperto un punto debole,
qualcosa che metteva seriamente in dubbio le capacità logiche della loro unità
cinofila. La voce del funzionario si sentiva da lontano, così come risuonavano
le sue risate dopo ogni esercizietto che il cane eseguiva:” Di nuovo! Hai
sbagliato ancora! Ma che ti succede!? E soprattutto cosa succede al tuo
saccente allenatore? Vediamo… quale vuoi!? Questo bocconcino piccolino piccolino
o questa bella polpetta grossa e succulenta!?” Amalia lo guardava assorta,
l’aria era quella di un allieva brava e pronta, ma l’esecuzione non era quella
che il vice commissario si attendeva.
L’U.C., dopo un attimo di meditazione, allungava il muso bavoso verso il pezzettino di carne, scansando accuratamente la polpetta. De Cataldis era entusiasta: ”Ma che scemolina che sei… proviamo ancora!”La voce del sovrintendente Gargiulo lo colse di sorpresa; Amalia, immediatamente, lasciò il campo e corse scodinzolante verso il suo amico del cuore :”Bella a papà! Che ti sta facendo questo cattivone?… dillo a me che ci penso io!”. Vitaliano era giulivo:” Buongiorno!” esclamò rivolto ad Antonino:” Mi spiace per te e per il lavoro che hai fatto… devo però informarti che la tua allieva ha qualche problemino di logica” “Buongiorno a voi, dottò!” Rispose serio Gargiulo.” Certo un animale rimane un animale! Però è strano assai che voi… come umano, non abbiate capito…” A de Cataldis il sorriso morì sulle labbra e il vice commissario assunse immediatamente un’ aria meno spavalda:” Ah! “ esclamò” Mo’ sono io quello che non ha capito!? Scusami sai… e cosa ci sarebbe da capire?”Amalia si era messa sugli attenti, e scrutava con aria famelica la polpetta che era rimasta quasi abbandonata sul pavimento; Gargiulo si rivolse con deferenza al suo superiore:”Allora dottò! Possiamo considerare chiusa la sessione di addestramento?” Vitaliano lo guardava stranito:”Certo! Credo che per oggi basti…” Antonino allora si rivolse alla sua allieva:” Vai a papà! Il dottore qui ha finito i bocconcini piccoli, la polpetta non serve più!” La bullmastiff scattò, e il boccone da intrattenimento per umani sparì in un attimo.
L’U.C., dopo un attimo di meditazione, allungava il muso bavoso verso il pezzettino di carne, scansando accuratamente la polpetta. De Cataldis era entusiasta: ”Ma che scemolina che sei… proviamo ancora!”La voce del sovrintendente Gargiulo lo colse di sorpresa; Amalia, immediatamente, lasciò il campo e corse scodinzolante verso il suo amico del cuore :”Bella a papà! Che ti sta facendo questo cattivone?… dillo a me che ci penso io!”. Vitaliano era giulivo:” Buongiorno!” esclamò rivolto ad Antonino:” Mi spiace per te e per il lavoro che hai fatto… devo però informarti che la tua allieva ha qualche problemino di logica” “Buongiorno a voi, dottò!” Rispose serio Gargiulo.” Certo un animale rimane un animale! Però è strano assai che voi… come umano, non abbiate capito…” A de Cataldis il sorriso morì sulle labbra e il vice commissario assunse immediatamente un’ aria meno spavalda:” Ah! “ esclamò” Mo’ sono io quello che non ha capito!? Scusami sai… e cosa ci sarebbe da capire?”Amalia si era messa sugli attenti, e scrutava con aria famelica la polpetta che era rimasta quasi abbandonata sul pavimento; Gargiulo si rivolse con deferenza al suo superiore:”Allora dottò! Possiamo considerare chiusa la sessione di addestramento?” Vitaliano lo guardava stranito:”Certo! Credo che per oggi basti…” Antonino allora si rivolse alla sua allieva:” Vai a papà! Il dottore qui ha finito i bocconcini piccoli, la polpetta non serve più!” La bullmastiff scattò, e il boccone da intrattenimento per umani sparì in un attimo.
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