giovedì 24 luglio 2014

Faccia di cuorno.


Quando la zia Amalia ci radunava per spiegarci le cose lo faceva come una brava insegnante fa con una classe di bimbi il primo giorno di scuola.
I suoi modi un tantino burberi  ma molto materni ci mettevano subito a nostro agio.
Nel suo modo di vedere il mondo le sue nipotine, essendo donne, erano degli esseri superiori alle quali era riservata tutta la sua reminescenza. Io invece, essendo l’unico nipote maschio, facevo sì  parte della classe ma venivo relegato a semplice uditore senza obbligo di frequenza. A me in realtà piaceva tantissimo quel suo modo antico di raccontare così vicino alla stregoneria e così lontano dalla quotidianità.
“Vedete” diceva la zia” il cuorno è uno strano talismano, alcuni lo ritengono insostituibile, altri ne ignorano la potenza e ne sottovalutano il valore.
Uno dei mestieri più frustranti che esista è il costruttore di cuorni, è pur vero che qualcuno che li faccia ci deve stare, ma alla fine chi opera questa professione è tra i più sfigati umani in circolazione.
Il cuorno una volta costruito non serve a molto; chi lo vende cercherà di convincervi ad acquistare la buona sorte, ma ciò non è possibile. La vera potenza il cuorno se la fabbrica da solo. Chi compra uno di questi presunti talismani è condannato a perderlo e anche chi lo riceve in regalo, se chi lo regala non sa il fatto suo, non ne avrà alcun giovamento, anzi…
Il pianeta è pieno di cuorni smarriti che nel momento stesso in cui conquistano la liberta si affatano e diventano portafortuna inestimabili. Trovarli, o meglio incontrarli, ecco la vera difficoltà. Cercarli è inutile anzi può essere pericoloso, saranno loro a trovarvi se questa è la loro intenzione e allora…
Ad un certo punto della lezione la zia, come a voler serrare le fila dei suoi seguaci, faceva una specie di cenno e curvandosi in avanti  apriva le braccia per meglio accogliere le piume delle sue piume:
Piccoli miei ascoltate, uno degli errori più comuni che rendono immediatamente inutile il cuorno è il racconto del suo ritrovamento, o peggio il mostrarlo agli altri vantandosi di possederlo; in quell’attimo il cuorno, che rifiuta il concetto di proprietà o di possesso, cessa di essere efficace, si sente tradito e decide seduta stante di abbandonarvi; vedrete che dopo un po’,per quanti sforzi facciate per tenerlo d’occhio, vi lascerà e ripartirà per il mondo per recuperare l’energia che voi avete incautamente dissipata.”
La zia a quel punto pareva trasfigurarsi, I tratti del suo viso diventavano meno rassicuranti e mentre farfugliava qualcosa in una lingua a noi sconosciuta, accostava il dito indice alla bocca e poi sibilava uno schhh…! Poi si guardava intorno per verificare se qualche intruso stesse inopportunamente origliando e continuava:” Dunque dicevo?... Ah! Si! Il regalo… Il cuorno, per avere valore scaramantico ed essere un buon talismano, può anche arrivare per donazione, ma chi lo regala deve averlo rubato a qualcun altro che evidentemente non lo meritava. Ah! Intendiamoci bene, la ruberia deve avvenire dopo l’incauta manifestazione di cui sopra. Nun sia maie!  Arrubbare nu cuorno che qualcuno tiene nascosto, la cosa può essere foriera di sventure per almeno sette generazioni.”

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