mercoledì 16 luglio 2025

Ad ora di pranzo


 E' ben strano che alcune azioni, certamente rifiutate dalla ragione, possano costituire motivo di orgoglio e risveglino, anche in individui aperti alle conquiste della scienza e della tecnica, un senso di appartenenza che oggi ritroviamo soltanto in alcune tribù scoperte da poco nei meandri della foresta amazzonica.
Un pochino mi vergogno a parlarne, ma solo un pochino.
In alcuni miei vecchi post ho ampiamente scherzato sulla credulità umana e sui comportamenti rapaci di chi riesce ad approfittarne.
Parlando della mia pro, pro zia Amalia ne ho esaltato le capacità ammaliatrici" Nomen omen".
La simpatica era signorina, requisito indispensabile, e riusciva sempre con semplicità ed astuzia a creare intorno a sè un alone di ragguardevole temenza. Certamente lei fu fortunata, il tempo dei roghi era trascorso da secoli, restava solo il retaggio di una streghitudine mai acclarata ma sempre temuta.
"Eh! piccolina mia"diceva a mia madre" Se tu sapessi come ti voglio bene e come ti ho curata mentre tua madre era intenta a lavorare e a tirare  la carretta."
 Uno dei racconti di mia madre che ricordo e che ancora adesso mi riporta rabbrividendo al particolare modo in cui  Amalia dava il meglio di sè narra che da generazioni nella nostra famiglia ai nuovi nati veniva imposto un rito a cui  nessun bebe' poteva sottrarsi.  La zia, con il consenso della nipote e con lo sconcerto del padre del nascituro, rapiva momentaneamente il cucciolo e lo portava a casa sua,
lì apparecchiava la tavola mettendo tanti posti a sedere quanti erano i membri della famiglia del nascituro, una candela accesa e un leggero profumo d'incenso corredavano la scena, allora la maliarda  tirava fuori una scatolina d'argento nella quale aveva conservato preventivamente il cordoncino ombellicale del nuovo arrivato e recitando una segreta litania lo metteva sul tavolo nel posto riservato al neonato, quindi in maniera benevola dava un pizzicotto sulla guancia sinistra del nipotino e sorridendo affermava:" adesso siamo certi che ad ora di pranzo, sarai sempre con noi ."Tutto ciò nel mio immaginifico sa tanto di medioevo, di superstizioni e anche un pochino di magia bianca; da uomo odierno, lo rifiuto e certamente lo ritengo sepolto dalla modernità e dalla scienza.
Un po' di giorni fa però è stato il secondo compleanno di Morgana, la mia prima nipotina, ed è proprio durante il tentativo da parte della streghetta di spegnere le sue due candeline che la madre, mia figlia, laureata in chimica, mi ha guardato un attimo e mi ha folgorato dicendomi:" ma il pizzicotto di zia Amalia andava dato sulla guancia destra o sulla sinistra?" istintivamente ho portato la mano alla mia guancia sinistra e lì sono restato basito a pensare...


martedì 8 ottobre 2024

non avrai altro dio


D'io , odio, Dio, gli uomini e cioè noi, hanno  cercato nelle proprie fattezze e nelle loro debolezze la spiegazione della propria esistenza su questo corpuscolo che chiamiamo terra.
Anche se illustri scienziati hanno inequivocabilmente dimostrato da dove veniamo e come ci siamo evoluti, un concetto ancestrale ha  da sempre avvolto e offuscato la pura intelligenza mettendola a confronto con l'imponderabile. La fisica quantistica ammette senza ombra di dubbio che pochi millesimi di tempo prima del big bang un evento inspiegabile ha dato avvio alla giostra, il che coincide perfettamente con il semplice concetto di Dio.
In realtà la catastrofe che ci ha permesso di imperversare e rovinare il pianeta sul quale viviamo è un altra; I grandi rettili che  lo dominavano  non furono in grado di proteggere in maniera efficace la loro prole, la natura dell'ambiente nel quale si erano evoluti non prevedeva che le loro uova necessitassero di grandi protezioni, bastava che il sole le riscaldasse e il gioco era fatto.
L'asteroide che colpì la terra e che ne incenerì una parte fece si che le temperature scendessero e che la polvere ricca di microelementi nocivi facesse il resto, i raggi infrarossi completamente schermati dalla coltre impenetrabile di pulviscolo non fecero più schiudere le grandi uova e così i dinosauri sparirono con buona pace di Spielberg e di Jurrassic Park.
Dio c'entrò ben poco in questa fase, ma piccoli esseri in grado di trasportarsi dentro la progenie prima di metterla al mondo riuscirono a nascondersi nei posti più inconsueti per i grandi rettili: le foreste, e
i mammiferi iniziarono così il lento processo di colonizzazione della terra.
Oggi  qualcuno di essi  ha deciso di partire per Marte, un altro è riuscito a deviare un asteroide"questa potrebbe tornaci utile ",altri ancora studiano come e se potremo un giorno essere schiavi delle macchine che noi stessi abbiamo costruito, l'RNA messaggero ci difenderà dai virus, e la nostra stupidagine competerà alla grande con l'I.A., quindi considerando un evolvente cicloide in uno spazio S noi umani ci muoviamo su tale traettoria egregiamente a 2024 gradi e, anche se non sappiamo bene se in su o in giù, confidiamo che con le giuste equazioni qualcuno ce lo spiegherà sicuramente.
Solo un dubbio, piccolo ma letale non ci consente ancora di vivere in pace:"Il mio Dio cosa sta facendo mentre quello di altre religioni imperversa?"
E' un ingrato, perchè noi in suo nome abbiamo fatto di tutto, dal missionariato allo sterminio , passando per l'antisemitismo e l'ateismo anarchico, e invece  lui..?





lunedì 16 settembre 2024

il tempo e lo spazio


 Albert Einstein spiegava in modo preciso e sintetico che il tempo è ciò che misurano gli orologi, mentre per lo spazio è utile usare il metro.
Sembra ovvio ma ancora oggi i due argomenti vengono spiegati con una miriade di teorie e da affermazioni spesso confusionarie.
Per non perdere di vista la realtà va fatta una semplice considerazione di base:
Il metro è una semplice asta in materiale più o meno incorruttibile divisa in piccoli spazi che per convenzione risultano i suoi sottomultipli e che possono essere divisi a loro volta in un infinità di sotto unità. Quindi per misurare degli spazi piccolissimi o delle distanze siderali basta utilizzare il metro nelle sue diverse accezioni e così avremo i micron, i chilometri o gli anni luce;
Oibò ecco che inizia la confusione, l'anno luce è comunque un multiplo del metro ma grande , grandissimo e difficile da percorrere  in tempo se non dalla luce, per cui noi umani saremmo sempre in ritardo.
C'è anche da dire che il  percorrerlo ci porterebbe non molto lontano dalla terra e che per uno spostamento significativo, in relazione alla vastità dell'universo conosciuto, gli anni luce da coprire sarebbero parecchi.
In sintesi un metro è un metro sulla terra come sulla luna, la mazza è quella e in qualsiasi posto dell'universo la spostassimo non varierebbe, il metro resterebbe metro e cioè  1/10 000 000 della distanza tra polo nord ed equatore terrestre.
I sofisti confusionologi  lo definirebbero come" la distanza percorsa dalla luce nel vuoto in 1/299 792 458 di secondo" io preferisco definirlo una mazza lunga un metro. 
Chiaramente ho molto sintetizzato  perchè la storia delle misure con cui definire una distanza, uno spazio o un volume, si è evoluta con l'umanità e ancora oggi nei paesi anglosassoni la mazza è guardata con sufficienza.
Con l'evoluzione noi umani ci siamo resi conto che le cose intorno a noi cambiavano di continuo e che quindi c'era qualcosa che ciclicamente ci costringeva a nasconderci, coprirci di più, accendere un fuoco e così via, inoltre quei puntini che al buio apparivano in alto si muovevano, persino quella palla gialla enorme che talvolta rendeva le notti particolarmente belle, piano piano spariva per poi con  precisione tornare a illuminarle.
Ecco  che un concetto nuovo prendeva forma. Il sole, la luna,le stelle, le stagioni, le maree, tutto mutava, e gli intervalli di esistenza umana in cui ciò accadeva divennero il tempo.
Sia ben chiaro, a nessun animale che avesse del sale nel cervello sarebbe venuto in mente di misurare tutto quello che la natura mostrava, e nel tentativo di farlo con metodo e precisione l'uomo inventò gli orologi.
E' subito evidente la differenza che passa tra qualcosa di tangibile come una distanza e il concetto astratto del tempo e da qui le difficoltà di concepire lo strumento per misurare quest'ultimo.
Farò un esempio banale: la clessidra, uno dei primi orologi, la sabbia per scendere in una clessidra impiega un certo periodo, ciò è intuitivo e semplice, ma rappresenta l'antitesi della teoria di Einstein, difatti più aumenterà la forza di gravità, e più veloce trascorrerà il tempo misurato.
In realtà il tempo non è variabile in se'  come fenomeno, ma quello che impedisce a qualsiasi mezzo umano di essere imparziale nel misurarlo sono le caratteristiche dell'ambiente in cui tentiamo di farlo.
Gli orologi, pur essendo precisissimi, correranno di più dove gli attriti tra le loro parti saranno minori.
Perfino i fotoni  vengono rallentati in presenza di forze gravitazionali, sono quindi tali forze a modificare a livello sub atomico qualsiasi congegno umano che venga a loro sottoposto.
Mettiamoci l'anima in pace e restiamo con i piedi sulla terra, perchè quello che vale per gli orologi vale pure per la fisiologia umana, con tutte le conseguenze inimmaginabili che ciò concerne.
A me piace ricordare un altro concetto che il  grande fisico ha sviscerato in maniera sorprendentemente semplice:" quando sei sulla sedia del dentista il tempo non passa mai, ma quando condividi una gioia con qualcuno il tempo vola via... in un battibaleno... E quest'è!!!



mercoledì 8 novembre 2023

chi mi presta un gettone?

 


Da ragazzo ho sempre studiato quel poco bastante a superare i vari livelli scolastici che ho affrontato. La scuola mi pareva una costrizione  necessaria per continuare a rimanere in famiglia :Fai quello che devi  e forse avrai quello che ti occorre.
Poi la vita mi ha condotto in tutt'altre direzioni e non mi sono mai curato di mettere in pratica quel poco che avevo appreso.
Indubbiamente , dandomi da fare, ho imparato molte cose e lentamente sono anche riuscito a capire quanto tempo avevo trascorso senza accorgermi delle opportunità che i vari corsi, le tante materie scolastiche studiate poco e gli esseri umani con i quali avevo interagito mi offrirono da giovane.
Dislessico, poco capace di sostenere con attenzione più un'ora di qualsiasi materia scolastica, mi rifugiavo in un mio universo per il novanta  per cento del tempo trascorso in aula.
Straordinariamente, avevo però la  capacità di partecipare in maniera molto attiva a qualsiasi discussione annichilisse il resto della classe, e spesso i professori si lasciavano trasportare in argomenti che, partendo da ciò che  loro avevano nel  programma di corso, finivano a quello che interessava a me.
Un odio profondo per le nozioni mi perseguita ancora, 4/3 di pìgreco moltiplicato r al cubo?= Volume della sfera.
Il logaritmo di uno? =Zero.
L'energia cinetica? = 1/2  della massa per la velocita al quadrato.
Un cervello pieno di tutto ciò che oggi, in tempo reale, trovi con qualsiasi app.
Ed eccoci al punto,  da ragazzo amavo leggere, Urania era il mio habitat preferito, 
lì le teorie e le nozioni si davano per scontate,  i mondi in cui si viveva erano assolutamente indefinibili, gli eroi avevano sempre una missione improbabile da compiere e il pensiero  spaziava
senza alcun bisogno di definire razze, entità o meccanismi che spesso, pur essendo partoriti dalla fantasia di scrittori umani, di umano non avevano niente.
Ed è proprio in questo universo in cui ho condiviso : viaggi nel tempo, teletrasporto a portata di tutti,  robot amici e replicanti pericolosi, che ho scoperto quanto possa essere difficile guardare al futuro.
La scuola non poteva proprio arrivarci, tant'è che stenta ancora a farsene una ragione, ma il mio amico Asimov si, ed è con lui che mi piacerebbe litigare un po', proprio come facevo un tempo con i miei professori. Caro Isaac, gli direi, ma come, l'aveva già inventato Marconi, Hedy Lamarr l'aveva perfezionato e tu invece niente, a cavallo tra i bastioni di Orione e gli anelli di Saturno non c'è non dico un modello recente con almeno cinque telecamere e una memoria da un miliardo di megabyte ma uno semplice,  uno  piccolo , di quello che danno a noi anziani, con i tasti giganti e il volume per sordi, l'Iphone alla portata di tutti, nei tuoi racconti avresti dovuto immaginarlo, ti consolerà sapere che sei in buona compagnia, infatti nessun tuo collega in tempi non sospetti l'ha mai fornito a qualche suo personaggio. Ah se tu l'avessi fatto, io poi  avrei pensato a tutto il resto. 
Che la forza sia con voi!


giovedì 2 novembre 2023

strega streghetta...


 Non riesco a capire bene come succeda, all'inizio sembra una evenienza lontanissima; accadrà agli altri, a me no, io sono immune, anche con il covid è stato così, gente malata in ogni parte della terra ma io no; è vero, mi sono vaccinato, ma tanti pur essendolo si sono ammalati ugualmente.
Forse ho sottovalutato la mia età, forse ho dato per scontato che tutto procedesse alla stessa maniera,
o forse mi sono semplicemente distratto.
A mia scusante posso solo dire che... insomma non lo so...
Va beh, è andata così.
Non credo di essere tanto vecchio, non voglio ritenermi obsoleto anzi riesco ancora ad essere un passettino avanti .
Accidenti, questo è proprio il vero problema... passettina avanti.
Bisogna fare largo, spostarsi, prendere  atto.
No. non è un errore di ortografia, Passettina, mannaggia a te.
E così, brutta Politropos che non sei altro, zoppa e come sei,  mi hai surclassato.
Chiunque al tuo posto avrebbe cercato di tornare a Itaca, tu no invece, tu hai deciso di metterti in proprio.
Va bene, poteva capitare a chiunque, lo ammetto e ti perdono.
Quello che mi sarà più complicato da affrontare è il faccia a faccia con la nuova arrivata.
Non bisognerebbe prendere alla leggera i segni : il giorno in cui è venuta alla luce, si fa per dire , era notte, la notte di San Giovanni, poi il nome che le hai dato, molto foriero di carattere tosto. Ho consultato gli almanacchi, guardato a lungo le congiunzioni astrali, gli oroscopi e l'allineamento dei pianeti, ne ho anche discusso con esperte del settore, niente, non riesco a sentirmi tranquillo. Lei, da brava rospignaccola, si camuffa dietro quello sguardo, sembra così buonina e accondiscendente ma io ne sono sicuro, ci darà filo da torcere.
Siamo distanti, è vero, però, con un po' di amore verso il tuo stanco padre, avrai modo di spiegarle che in fondo non sono così orco, che le voglio bene e che il mio sangue è zero negativo.
Benvenuta Morgana.